IL LINGUAGGIO MUSICALE

DAL SETTECENTO AL NOVECENTO

ciclo di lezioni di Marco Vincenzi, pianista e docente al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, in cui il Maestro ci accompagnerà in un percorso che dal XVIII arriva al XX secolo, partendo da Bach per arrivare a Stravinsky, passando per la classicità viennese, la ventata romantica, la crisi del sistema tonale di fine Ottocento e le differenti soluzioni proposte nel Novecento storico.

Intero ciclo delle lezioni a ingresso gratuito

PRIMA LEZIONE

IL LINGUAGGIO MUSICALE EUROPEO NEL XVIII SECOLO

GIOVEDì 23 MARZO  dalle 10.30 alle 12.00

La prima metà del Settecento è caratterizzata dalla polifonia, dove vige la continuità del discorso, spesso ottenuta con il ricorso all’imitazione. Si parla di stile imitativo quando un tema viene ripreso dalle varie parti, condotto attraverso diverse tonalità, e reiterato per un certo numero di volte fino alla conclusione del brano. Questo tipo di scrittura è tipica del periodo barocco: si trova nei Concerti grossi, Suites e Sonate della scuola violinistica italiana, e successivamente di Bach e Haendel. Il culmine di complessità di questo stile resta però la fuga, forma imitata per eccellenza. Nella seconda metà del secolo lo stile barocco è sentito come superato e si annuncia lo stile galante, dove la melodia ha un predominio assoluto sull’accompagnamento. Intorno al 1775 si parla di affermazione dello stile classico, caratterizzato dal contrasto e dalla polarizzazione tra consonanza e dissonanza. Emblema dello stile classico è la forma-sonata: se ne trovano esempi di ogni genere nelle Sinfonie, nelle Sonate e nei Concerti di HaydnMozart e Beethoven, ma anche in Schubert, che può essere considerato una sorta di outsider del classicismo e un precursore del romanticismo.

SECONDA LEZIONE

IL LINGUAGGIO MUSICALE EUROPEO NEL XIX SECOLO

GIOVEDì 20 APRILE  dalle 10.30 alle 12.00

Nel corso della lezione verranno approfondite le peculiarità del Romanticismo, prevalentemente strumentale, in Europa. Sarà ripreso il discorso sulla forma-sonata, che prosegue in ambito tedesco con Mendelssohn, Schumann e Brahms, ma sarà anche introdotto quello sul linguaggio innovativo di Berlioz, Chopin e Liszt. In conclusione verrà affrontata la crisi del sistema tonale attraverso il teatro di Wagner, con le sue aperture al Novecento.

TERZA LEZIONE

IL LINGUAGGIO MUSICALE EUROPEO NEL XX SECOLO

GIOVEDì 25 MAGGIO  dalle 10.30 alle 12.00

Il primo Novecento risente del terremoto wagneriano, al quale ogni cultura reagisce in modo autonomo. In ambito austro-tedesco, Schoenberg trae le estreme conseguenze della crisi innescata da Wagner e dissolve le certezze tonali nella dodecafonia. In Francia, Debussy concentra la propria ricerca sul suono inteso come sfumatura e utilizza la scala per toni interi. In Russia, Stravinskij sperimenta differenti stili, ponendosi come un autentico opposto a Schoenberg, mentre in Ungheria, Bartók crea le basi del proprio lessico partendo dal melos popolare. Negli anni ’30 in tutta Europa si registra una virata neoclassica, ossia l’utilizzo di materiale prevalentemente settecentesco rivisitato per essere trasformato profondamente. Dopo gli anni ’50 si parla invece di avanguardie e di Nuova
Musica: si inizia a scoprire la musica elettronica e salta la maggior parte delle categorie finora considerate: qui ci fermiamo nella nostra esposizione, per non addentrarci in terreni troppo insidiosi.